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giovedì 24 marzo 2016

Da petaloso a...

Qualche settimana fa ha fatto molto scalpore la notizia del termine “petaloso”, il neologismo inventato dal piccolo Matteo, che ha ricevuto l'approvazione dell'Accademia della Crusca: vedi, ad esempio, l'articolo del Corriere.it Il piccolo Matteo inventa la parola «petaloso» e la Crusca risponde.

È bene però precisare che il “piccolo Matteo” menzionato da tutti i media non è, come si potrebbe credere, il primo ministro Matteo Renzi ma un alunno delle elementari.
Sembra che la confusione sia dovuta al fatto che inizialmente Renzi abbia effettivamente cercato di attribuirsi il merito dell'idea: una nota di Palazzo Chigi spiegava che Renzi, a un “recente” vertice europeo non meglio specificato, per accattivarsi Jünker gli avesse detto riferendosi alla Merkel «Zì izze veri veri petaloze!». Ma, dopo la rapida e irritata smentita arrivata dalla Germania, anche Renzi ha dovuto fare un passo indietro e, a denti stretti, si è complimentato tramite un cinguettio su Twitter col piccolo Matteo.

Comunque anche il piccolo KGB, invidioso del successo di “petaloso”, non vuole essere da meno: così, dopo anni di estenuanti ricerche e noiosi studi di filologia, ha deciso di rendere pubblico il frutto delle sue fatiche. Anche KGB ha infatti coniato un nuovo vocabolo!

La nuova parola, di sicuro successo, è l'aggettivo cacareccio che, letteralmente, significa “stronzata fatta in casa” ma è già in cantiere anche un'accezione figurativa che potrebbe ampliarne notevolmente l'uso.
Gli esperti sono ancora in disaccordo sull'etimologia del termine: alcuni propendono per “caca” + “reccio”, che però non significano niente, mentre altri optano per la fusione di “cacare” e “ciò” con chiaro significato scatologico.

Sembra che anche Palazzo Chigi, ormai attento all'evoluzione linguistica dell'italiano, abbia prontamente accolto la novità. Proprio la vicenda di “petaloso” ha infatti avuto uno strascico all'interno del governo dove lo stesso Renzi, in un'accesa discussione con la ministra dell'istruzione Giannini, l'ha accusata di essersi lasciata scappare l'idea per il nuovo termine. «Se tu ci avevessi pensato te avremmo guadagnato 2 o 3 punti nei sondaggi, invece con la tua riforma cacareccia ce ne hai fatti perdere 5!» ha tuonato il primo ministro che ha poi amaramente aggiunto «...avrei dovuto scegliere una ministra dell'istruzione petalosa come la Maria Elena [Boschi]...».
Notare come Renzi in questa frase abbia correttamente usato “cacareccio” in senso letterale mentre abbia preferito un uso poetico per “petaloso”.

Conclusione: #cacareccio

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