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martedì 26 dicembre 2017

Micro mega botto

[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.4.1 "Morrigan").

Di seguito il collegamento a un articolo di “Micromega online”: L'Europa tedesca sempre più irriformabile: il non paper di Shäuble e le nuove iniziative della Commissione di Alessandro Somma

Si tratta di un articolo piuttosto lungo e dettagliato che analizza gli effetti del Fiscal Compact (l'obbligo assunto nel 2012 (*1), e inserito nella costituzione, di avere il deficit a un massimo del 60% del PIL che scatterà l'1 gennaio 2018) alla luce, come dice il titolo, delle nuove iniziative della Commissione.
Ma sono più interessanti i sottintesi, in realtà molto espliciti, che riporto a memoria qui di seguito:
- Unione dell'Europa solo finanziaria ed economica.
- Meno sovranità nazionale a vantaggio di commissioni europee “tecniche”.
- Non esiste più una “vera” sinistra.
- Prospettiva tedesca su tutta la politica Europea.
- La Francia tenuta a “galla” per non mostrare un'Europa a guida solo tedesca.
- Influenza di Shäuble su tutta la politica finanziaria europea e l'assenza di spazio di manovra per il suo successore portoghese.
- Fiscal Compact che nell'essenza rimane intoccabile e perciò incomprensibile la “soddisfazione” per la presunta flessibilità ottenuta e decantata dai politici italiani. Anzi, scrive bene l'autore dell'articolo: «Ancora più facile far notare che, comunque sia, il Fiscal compact non viene formalmente intaccato dalla proposta di direttiva: resta come accordo intergovernativo, oltretutto recepito a livello costituzionale. E se ci fosse un minimo di coerenza politica [italiana], si direbbe che occorre eliminare l’equilibrio di bilancio dalla Carta fondamentale, ma proprio la mancanza di dichiarazioni in questo senso porta a concludere che ci troviamo di fronte a odiosi doppiogiochismi.»

Manca però in questa analisi una spiegazione approfondita dei perché dei punti sopramenzionati: spiegazione di temi, soprattutto quello della riduzione di sovranità nazionale ([E] 14) e di un'unione europea solo monetaria ([E] 15.3), invece affrontati e chiariti (spero!) nella mia Epitome.

Quello che intendo dire è che, al di là dell'oggetto specifico affrontato dall'articolo, la visione globale della situazione che fornisce è più imperfetta e incompleta della mia: eppure questo articolo ha un grande valore.

Essendo stato pubblicato sulla Repubblica.it (sebbene ben nascosto in una sua nicchia) è la dimostrazione che anche intellettuali di sinistra, seppure con colpevole ritardo, iniziano a rendersi conto che qualcosa non funzioni nell'immaginaria “Europa dei popoli” che viene venduta ai cittadini europei e che è la scusa morale per tanti sacrifici spesso, in verità, ingiustificati.
Oltretutto alcune persone sembrano intenzionate ad "accendere" il cervello, e a leggere con attenzione critica un articolo, solo in base alla fonte da cui esso proviene: in prospettiva, se notizie come questa continueranno ad apparire, si potrebbe raggiungere ulteriori fasce di popolazione arrivando così a un ampliamento della consapevolezza generale .

Ovviamente la voce di questo autore è ancora isolata e le sue critiche più forti sono tutte indirette dato che l'argomento “ufficiale” è un altro. Del resto, come per altro spiegato in [E 9], i media tradizionali sono generalmente orientati a diffondere, proteggere e confermare gli equimiti che proteggono l'equilibrio della società e quindi, così facendo, gli interessi dei parapoteri.
La linea ufficiale di Repubblica.it resterà quella di ribadire che l'Europa “dei popoli” (che in realtà non esiste) è bella, che l'euro ci rende più ricchi, che il Fiscal Compact è una benedizione, che fuori dall'Europa c'è solo il nulla e la morte, etc...
Ma è bello e divertente che alcuni suoi giornalisti, come fossero dei contrabbandieri di verità, riescano ogni tanto a nascondere nel carrozzone della propaganda di Repubblica.it anche delle notizie utili e obiettive.

Conclusione: aggiungo solo che il collegamento all'articolo qui commentato proviene da Goofynomics...

Nota (*1): ricordate il "buon" Monti? Un'altra delle "belle" iniziative di quel grigio signore così serio e distinto...

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