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martedì 4 luglio 2017

Esperimento digiuno

Sarà che ultimamente sono un po' triste ma ieri mi è venuta un'idea che ho voluto mettere subito in pratica: ho provato a digiunare per un giorno!

Premetto che l'idea non ha niente a che vedere con la dieta: non è cioè stato un tentativo drastico per perdere peso!
Ho invece pensato che è nella natura umana avere fame, dopotutto l'abbondanza di cibo è solo molto recente: il nostro corpo deve essersi evoluto tenendo ben presente l'eventualità di un digiuno. Magari ad alcuni apparati biologici potrebbe fare addirittura bene una breve “tregua” dal cibo. E forse il diverso afflusso di sangue e zuccheri al cervello potrebbe avere delle conseguenze sulla nostra percezione?

Così ho deciso di tagliare la testa al toro e di provare. Poi comunque, leggermente intimorito da chi mi profetizzava catastrofi varie se non assumevo assolutamente niente, ho mangiato un cipollotto (non so come si chiamino di preciso: intendo quelli spessi come un indice e lunghi la metà) con sale e un grissino a pranzo e lo stesso a cena. Poi ho bevuto i miei soliti tè e mi sono fatto due cioccocaffè (*1)...

All'ora di pranzo e cena avevo fame ma dopo un po' mi è andata via. Lo stomaco ha gorgogliato protestando ma non gli ho dato troppa importanza.
E stamani non avevo neppure più fame del solito: ho fatto il mio pranzo normale ma, stranamente, se avessi voluto avrei potuto saltarlo.

Non ho notato nessun cambiamento nel mio modo di pensare: probabilmente i cioccocaffè ipercalorici hanno mantenuto più o meno l'usuale quantità di zuccheri nel sangue. O forse un giorno di digiuno è troppo poco per notare un cambiamento...
Ecco, semmai, mi sono sentito un po' debole quando a sera ho provato a tagliare l'erba in giardino: ma ultimamente sono comunque sempre fiacco...

Mi è tornata in mente una mia strana particolarità: quando ero bambino non avevo il senso della fame!
Mia mamma poi cucinava malissimo e, anche quando trovavo qualcosa che mi piaceva, mi saziavo subito perché, evidentemente, avevo lo stomaco grande quanto un pugno.
In particolare, e questo è l'aspetto più curioso perché dovrebbe essere un riflesso istintivo, spesso mi faceva male la pancia ma non capivo che era il primo segnale della fame: adesso so cosa significa quel languore allo stomaco ma da bambino no. Anzi, mi faceva proprio male tanto che me ne lamentavo con i miei genitori!
Mio padre si arrabbiava e diceva che il motivo era che non mangiavo abbastanza: ma io già allora ero molto sospettoso e non mi fidavo. Mi sembrava strano che la fame facesse venire un mal di pancia così simile alla nausea: pensavo che fosse un trucco per farmi mangiare (*2) e così smisi di lamentarmene...

Per questo motivo, all'epoca delle elementari, mia mamma mi dava delle medicine prescrittemi dal pediatra: ricordo ancora il nome “Periactrin”. In realtà già all'epoca ero contro le medicine che ritenevo inutili e, dopo aver letto il bugiardino, devo aver deciso che queste non facevano per me. La mamma credeva che le prendessi (perché quando ero malato ero molto diligente con le medicine e ingoiavo tutto senza lamentarmi) ma in realtà le mettevo in tasca e poi le buttavo via...
Di queste piccole pasticche ho un buffo ricordo, probabilmente non corretto, mi pare che ci fosse stampigliato sopra “LSD 27” (*3) come se fosse un allucinogeno che mettesse fame: ma probabilmente mi sbaglio!

Col senno di poi durante l'infanzia e l'adolescenza devo essere stato un po' denutrito e questo probabilmente spiega perché sono poi cresciuto più basso di entrambi i miei genitori e filiforme come un serpente...

Conclusione: bo, probabilmente ripeterò questo esperimento del digiuno...

Nota (*1): mezzo bicchiere d'acqua con un cucchiaino di caffè solubile e tre di cioccolata...
Nota (*2): tutta la mia infanzia è stata una lotta con i miei genitori (specialmente mio padre) che mi rendevano ogni pasto un'agonia insistendo sempre per farmi mangiare un boccone in più...
Nota (*3): L'LSD “famoso” è il 25... mi pare!

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