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venerdì 7 aprile 2017

La migliore barzelletta di sempre

Stanotte ho sognato che inventavo una barzelletta: cioè non ho sognato un episodio buffo che potrebbe essere trasformato in una barzelletta ma una barzelletta vera e propria.
Già nel sogno mi è sembrata piuttosto divertente, sebbene non banale, e ho sognato di appuntarmela!
Fortunatamente mi sono svegliato che ancora la ricordavo e ho iniziato a ripetermela per memorizzarla. Adesso non sono più sicuro di quanto sia effettivamente divertente, comunque la propongo qui di seguito (ho numerato le frasi che la compongono per poterla poi commentare più facilmente):

«(1) Un uomo che conoscevo, molto sobrio che non beveva né fumava, al suo compleanno si limitava a dire “Un anno in meno”. (2) Anche a chi lo incontrava per strada, magari in bicicletta, e gli chiedeva come stesse ripeteva sempre “Un anno in meno”.
(3) Poi cominciò a dire solo “Meno di un anno”: (4) qualche mese dopo però morì e così non si è più saputo come sarebbe andata a finire...»

Diversamente dal solito volevo scrivere un pezzo lungo (cioè normale) ma mi è quasi venuto un corto!
Allora, per rimpolparlo un po', voglio aggiungere perché trovo la barzelletta divertente.
Dalla prima frase si capisce immediatamente che l'uomo della storiella a ogni compleanno ripete che avrà un anno in meno di vita. La seconda frase lo ribadisce e fa anche supporre che detto uomo sia ossessionato dalla propria morte (visto che ripete sempre lo stesso concetto). Inoltre queste prime due frasi sottolineano anche la vita salutare del protagonista, senza fumare né bere e con una certa attività fisica: questo porta a pensare che tali informazioni siano significative.
Nella terza breve frase è di nuovo ovvio per l'ascoltatore che il protagonista non si aspetta di vivere un ulteriore anno: l'ascoltatore si chiede quindi se questa previsione sia corretta o no.
Nella quarta frase viene confermata la morte del protagonista: e quindi per l'ascoltatore è quindi ovvia l'esattezza della previsione. La battuta sta nel fatto che dicendo “non si è più saputo come sarebbe andata a finire” si finge di non aver capito che il protagonista si riferisse alla propria morte e, contemporaneamente, che la barzelletta la stesse raccontando l'uomo che poi muore!
Mi chiedo però se queste piccole incongruenze siano percepite e considerate divertenti da tutti...

Però forse posso modificare la barzelletta per renderla più esplicita:
«Un uomo molto spiritoso ma anche sobrio, che non beveva né fumava, al suo compleanno si limitava a dire “Un anno in meno”. A chi lo incontrava per strada, magari in bicicletta, e gli chiedeva come stesse rispondeva sempre “Un anno in meno”.
Poi cominciò a ripetere solo “Ormai meno di un anno”: qualche mese dopo però morì e così tutti rimasero col dubbio perché non si è più saputo come sarebbe andata a finire...
»

Le modifiche significative (a parte qualche cambiamento di vocaboli) sono nella prima frase con l'aggiunta che specifica la grande ironia del protagonista (di per sé affermazione già divertente in quanto poi l'uomo più che spiritoso sembra profondamente depresso!) e nell'ultima dove si esplicita che le persone che parlavano con lui pensavano che stesse raccontando (a puntate!) una storiella divertente.

Ecco, adesso è proprio una barzelletta adatta e comprensibile da tutti: molto probabilmente fra qualche mese anche Crozza la ripeterà in tivvù!

Conclusione: ho un umorismo cerebrale? Probabilmente...

PS il titolo leggermente "fuorviante" è voluto: l'idea è di attirare (grazie a Google) lettori che, probabilmente indignati, magari aggiungono qualche commento scocciato...

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