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mercoledì 2 novembre 2016

Passeggiata al buio

Ieri, per smaltire un po' di pranzo (e cena) ottimo ma troppo abbondante, mi sono fatto lasciare all'inizio della via che dalla strada principale arriva fino a casa mia (nel bosco). Non ricordo l'ora esatta ma di sicuro erano già passate le 21:00. Era quindi già decisamente scuro: la luna c'era ma doveva essere bassa e dietro le nuvole quindi era un buio grigio, non eccessivo ma neppure troppo luminoso.

Però, da persona solitaria che sono, dopo una giornata in compagnia, seppure allegra e piacevole, avevo voglia di camminare un po' da solo nel silenzio freddo. E l'idea che fosse buio non mi dispiaceva: la strada la conosco a memoria ed è senza traffico. Si tratta di 3,7Km che si addentrano nel bosco e si fermano qualche centinaio di metri dopo la stradina che porta da me: più si va avanti e meno sono le macchine che si incontrano. Ieri sera, in 45-50 minuti, ne ho incrociate solo due.

L'unica preoccupazione che avevo era quella di imbattermi in un cinghiale o magari in qualche cane lasciato libero per la notte. Degli altri animali non mi preoccupavo perché sapevo che sarebbero scappati appena mi avessero sentito e io marciavo con un passo piuttosto rumoroso sul ghiaietto della strada.

Io vedo piuttosto bene al buio: non ho fatto esperimenti ma alcuni episodi mi fanno pensare che sia così. Ieri sera ero in grado di vedere abbastanza distintamente dove mettere i piedi e, comunque, sapevo che non c'erano grossi ostacoli ma solo qualche buchetta qua e là. Il problema erano invece le luci delle case: da 50 metri di distanza iniziavano già ad abbagliarmi in maniera quasi dolorosa: evidentemente avevo le pupille molto dilatate! Anche se non guardavo la luce direttamente tutta la strada diveniva un nastro nero: veramente fastidiosa...

Nei tratti fra gli alberi era ancora più scuro e anch'io vedevo solo macchie scure e indistinte che non riuscivo neppure a mettere a fuoco. Automaticamente però l'udito diveniva più importante e chiaro: non sono mai stato altrettanto consapevole del gorgoglio dell'acqua e del frusciare delle foglie. La mia attenzione si era infatti naturalmente concentrata su questo senso.

Ovviamente, proprio in una di queste zone più buie, un animale è sbucato da una macchia alla mia destra, qualche metro davanti a me, e ha attraversato la strada in diagonale allontanandosi. Non ha fatto dei versi chiari e ovviamente io ho visto ben poco, quindi non so di cosa si trattasse: la dimensione era quella di una volpe ma mi è parso relativamente lento. Forse una nutria: sono notturne?
Io ho fatto finta di niente (non volevo dargli soddisfazione!) e ho continuato a procedere col mio solito passo. Stavo però con le orecchie ritte pronto a captare suoni sospetti e/o minacciosi ma non ho udito altro. Poi mi è venuto il dubbio che potesse trattarsi di un istrice (sicuramente notturno) forma e velocità potevano essere quelle...
I cani invece non mi hanno dato nessun fastidio: evidentemente, queste in zona, sono bestiole molto borghesi che passano la sera alla tivvù, al calduccio insieme ai loro padroni! Meglio così, non mi piace quando mi abbaiano...

Un piccolo sobbalzo l'ho fatto nel tratto in cui la strada costeggia il ruscello: un animaletto, che dal rumore doveva avere una dimensione fra quella di uno scoiattolo e di un gatto, ha aspettato che io gli passassi vicino per muoversi improvvisamente fra i cespugli e provocando così un rumore relativamente forte...

Per il resto è stato tutto tranquillo: mi è parso di sentire dei grugniti provenire dai prati sull'altro lato del ruscello ma erano abbastanza lontani.

Conclusione: nel complesso un'esperienza piacevole e rilassante.

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