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giovedì 22 ottobre 2015

Ricordo l'origine

Qualche giorno fa sono stato ospite di un mio amico per guardare insieme Inception: come scrissi lo scorso agosto in Altre pellicole su Youtube tale film mi era piaciuto moltissimo tanto che me ne comprai il DVD. In effetti l'ho studiato bene ma ancora devo rimettere insieme i miei appunti e quindi ne scriverò in un altro pezzo...

Comunque anche questo mio amico ha apprezzato la pellicola e, a sua volta, mi ha prestato un DVD dello stesso regista: Memento di Christopher Nolan.
Memento (uscito nel 2000) è di dieci anni anteriore a Inception ma la mano del regista si avverte già chiaramente. In effetti la storia di per sé non sarebbe particolarmente complessa ma è narrata in una maniera che la rende tale: a ritroso nel tempo...

Non entro nei dettagli della trama (sicuramente dovrei riguardare il DVD per chiarirmi alcuni passaggi) ma voglio invece soffermarmi su alcune analogie fra i due film.

Ovviamente una prima analogia è data dal tema generico di indagine o viaggio nella mente: Memento nella memoria e Inception nei sogni. Chiaramente queste ricerche hanno un forte lato psicologico che, soprattutto in Inception, trascende in filosofia...

Ma l'analogia che invece mi ha colpito è, mi pare, più sottile.
In entrambi i film ci sono due (beh, volendo 2½!) figure di donne con le quali, i rispettivi protagonisti, hanno un rapporto molto complesso. Tutto sommato si assomigliano abbastanza anche fisicamente: si tratta di Carrie-Anne Moss, Natalie in Memento, e Marion Cotillard, Mal in Inception. È inutile che ve le descriva: cercate delle foto prese da questi due film e confrontatele...
Natalie viene presentata come una figura estremamente positiva con un forte legame empatico col protagonista. In seguito si scopre però che lo disprezza e, anzi, lo sfrutta manipolandolo a proprio vantaggio. Alle spalle di questa Natalie c'è poi la figura della moglie del protagonista chiaramente idealizzata: morta assassinata... o forse no.
La figura di Mal è ancora molto più complessa: bisognerebbe distinguere fra quella reale e la proiezione di lei creata dal subconscio del protagonista. In questo caso si sovrappongono: amore, odio e tradimento (non sessuale ma dell'amore stesso). Anche Mal è morta: si è suicidata... o forse no.

Ecco, questo intreccio convulso fra amore, odio e morte, è l'elemento apparentemente di sfondo alla trama ma che in realtà ne è la spinta propulsiva.

Mi chiedo quindi se queste analogie siano casuali oppure se abbiano uno speciale significato per il regista: io credo di sì... penso si tratti di un conflitto interiore vissuto dallo stesso autore e accennato nelle pellicole in una sorta di autoanalisi.

Conclusione: questa è solo una mia speculazione, niente più di una labile intuizione. Per esserne più sicuro dovrei leggere una biografia di Nolan: studio che però lascio, per esercizio, ai miei lettori!

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