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mercoledì 25 marzo 2015

Droghe e pregiudizi

Qualche giorno fa ho iniziato a tormentare amici e conoscenti con uno dei miei sondaggi...
Questo però, diversamente dal solito, ha sollevato un certo interesse: almeno un 80% degli intervistati mi ha esplicitamente chiesto di fargli sapere i “risultati”.
A queste persone ho in genere risposto qualcosa del seguente tenore: «Per la risposta dovrai avere un po' di pazienza: devo aspettare tutte le risposte, fare la media e scriverci l'articolo per il mio viario.
Il divertente sarà mostrare la discrepanza fra il giudizio degli esperti e quello della gente comune: si evidenzieranno pregiudizi e la tolleranza ipocrita delle istituzioni... ;-)
»

Il sondaggio era una valutazione di 9 diverse sostanze, droghe legali e non, sotto due aspetti: la dipendenza che creano e il danno che procurano. Per ognuna di queste dimensioni ho chiesto un valore compreso fra 0 e 3.
L'idea l'ho presa da wikipedia dove ho trovato un grafico basato su una ricerca scientifica del 2009 che mostra appunto la dipendenza e il danno procurato da 14 sostanze (*1).

Andando alle note ho trovato e scaricato il collegamento a un pdf: Development of a rational scale to assess the harm of drugs of potential misuse su www.TheLancet.com (basta effettuare la registrazione gratuita per poter accedere a tutto il materiale).
Come si intuisce dal titolo della ricerca lo scopo degli autori era quello di individuare un metodo per classificare le droghe in maniera trasparente e obiettiva.
Per ogni droga sono state individuate tre misure fondamentali (*2): la dipendenza, il danno alla persona e il danno alla società (*3).
Le valutazioni sono state fatte da due diversi gruppi di esperti: il primo gruppo era formato esclusivamente da psichiatri specializzati in dipendenze; il secondo gruppo era invece formato da esperti di discipline diverse che, in più sessioni, si sono confrontati insieme per valutare le varie droghe da prospettive anche molto diverse. I risultati sono stati molto simili e questo è considerato dagli autori una dimostrazione della validità del loro metodo.

Ma veniamo ai dati veri e propri:

Nelle colonne (con il nome cancellato) i valori che mi hanno fornito le persone da me intervistate.
Come si può vedere le incertezze sull'argomento sono notevoli: quasi per ogni sostanza è possibile trovare valutazioni che oscillano fra lo zero e il tre!
Per comodità ho evidenziato le risposte dei miei intervistati e degli esperti con tre diverse fasce di colore (in base al valore attribuito alla relativa sostanza) per poter meglio scorgere eventuali discrepanze.

Pregiudizi:
Vediamo quindi quali sono i pregiudizi e le supposizioni errate delle persone comuni su queste droghe.
Riguardo la dipendenza i miei intervistati sono riusciti a identificare correttamente, e perfino nel giusto ordine, le tre droghe più pericolose: eroina, cocaina e tabacco.
Per quanto riguarda le tre droghe meno pericolose invece c'è una sola sostanza correttamente identificata come tale: gli steroidi anabolizzanti. Al contrario c'è una forte sopravvalutazione (circa 0,5 punti in più) della dipendenza creata dagli allucinogeni: LSD e Ecstasy. Contemporaneamente la dipendenza da barbiturici e cannabis è sottostimata nuovamente di 0,5 punti.
In generale anzi la cannabis è vista molto meno pericolosa di quanto non sia.
Riguardo il danno i miei intervistati hanno individuato correttamente le due droghe più pericolose (eroina e cocaina) ma hanno sbagliato alla grande (a livello quantitativo di oltre 1 punto!) la terza sostanza indicando l'ecstasy invece dei barbiturici. Di nuovo gli allucinogeni (nel mio sottoinsieme LSD e Ecstasy) non sono considerate dagli esperti molto dannosi.
Correttamente identificate invece due delle tre sostanze da danno “medio” anche se con differenze quantitative notevoli, sovrastimandone di molto la pericolosità: alcool e tabacco.
Come al solito sbagliata la stima della pericolosità della sostanza allucinogena: in questo caso l'LSD è stato ritenuto erroneamente più pericoloso degli steroidi anabolizzanti (e anche in questo caso l'errore quantitativo è notevole).
Infine l'unica sostanza della fascia fra le meno dannose correttamente individuata è la cannabis. Invece è sottostimata la pericolosità dei barbiturici e sovrastimata (e di molto!) quella degli steroidi anabolizzanti...

La tolleranza ipocrita delle istituzioni
Che la persona comune non sappia valutare esattamente queste sostanze è scusabile: per la maggior parte delle persone è infatti sufficiente sapere che queste droghe fanno male ed evitarle; inutile, ad esempio, sapere se gli steroidi anabolizzanti fanno più o meno male dell'LSD...
Ma ciò che è scusabile per il singolo non lo è per le istituzioni che, si suppone, non dovrebbero basarsi su pregiudizi o suggestioni...
Nel seguente grafico ho riportato le valutazioni degli esperti per le nove sostanze e, come si vede, sono identificabili più o meno tre diverse fasce:

Nella fascia più bassa (la 1) stanno le droghe meno pericolose: cannabis, LSD, ecstasy e steroidi anabolizzanti.
Nella fascia centrale (la 2) stanno le droghe di pericolosità complessiva media: alcool e tabacco.
Nella fascia alta (la 3) stanno le droghe più pericolose: eroina, cocaina e barbiturici (questi ultimi quasi sul confine della seconda fascia...).

Ciò che mi ha subito colpito è come alcool e tabacchi, benché di pericolosità media, siano liberamente accessibili a tutti (vabbè, ai maggiorenni) mentre sostanze decisamente meno pericolose siano vietate (tutte quelle della prima fascia).
Come mai? Dov'è la logica in questa suddivisione?
Per una volta vi risparmio le mie conclusioni (*5) e propongo invece delle brevi considerazioni estratte dal documento succitato.

Sulla ricerca al riguardo è possibile leggere che la classificazione delle droghe “si è evoluta in maniera non sistematica da fondamenta un po' arbitrarie e basi apparentemente poco scientifiche.” (*4)
E poi: “non vediamo nessuna chiara distinzione fra le sostanze socialmente accettabili e quelle illecite
Anche la conclusione del documento è inequivocabile: «Discussioni basate su una stima formale della dannosità, piuttosto che su pregiudizi e supposizioni, potrebbero aiutare la società a impegnarsi in un dibattito più razionale sui rischi e danni delle droghe.»

Nota (*1): io mi sono limitato al sottoinsieme delle nove più conosciute...
Nota (*2): a loro volta basate sulla media di tre valori per un totale di nove “dimensioni”...
Nota (*3): questi due tipi di danno li ho mediati insieme nel mio grafico.
Nota (*4): la traduzione dall'inglese è mia: per il testo originale rimando al pdf...
Nota (*5): aggiungo che basandomi sull'ingenua premessa che le autorità “sanno quello che fanno” ho fortemente sottostimato la pericolosità di alcool (0,5 e 1) e tabacco (1 e 1,5). Logicamente infatti ritenevo tutte le sostanze considerate illegali più pericolose di quelle legali...

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