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giovedì 5 febbraio 2015

Ore e non diavoli

Come scritto in Letti e acquistati sono stato magneticamente attratto da Cronache perdute dal mondo dei diavoli, di Hal Duncan, Ed. Newton Compton, 2007, trad. Stefania Di Natale.
Ancora non l'ho finito perché procedo lentamente ma lo trovo molto bello e, soprattutto, complicatissimo.

A circa metà libro, sentendo una notevole affinità con lo scrittore, sono andato a sbirciare le note dell'autore alla fine del volume.
Ho scoperto che è nato il mio stesso anno, che è un informatico (fortunatamente per lui) part time e che una delle sue due fonti principali è proprio Inanna – Queen of Heaven and Earth (di Diane Wolkstein e Samuel Noah Kramer, Harper & Row Publishers, 1983) che ho menzionato in Letti e acquistati. Altra affinità è l'interesse per la mitologia e l'ammirazione per Lovecraft (in seguito cita anche la Miskatonic University!).

Poi ci sono anche delle diversità: lui scrive molto meglio di me! Il suo stile mi ricorda molto Neil Gaiman (che suppongo anche lui ammiri e sia un suo punto di riferimento) solo un po' meno conciso e più lirico.
Se io poi sono per le trame complicate allora lui è per quelle complicatissime!

La trama di Vellum. The book of all hours (tragicamente tradotto in italiano con il totalmente non pertinente “Cronache perdute dal mondo dei diavoli”...) è più che complicatissima.

Prima di tutto c'è una frammentazione temporale con eventi che accadono nelle epoche più diverse. Ma anche l'ordine delle serie di frammenti non sempre è cronologico: ad esempio solo a metà libro si arriva ad alcune delle premesse che “spiegano” (beh, diciamo che “gettano luce”...) sulle vicende iniziali.
Ma fin qui non sarebbe un gran problema. Altri libri, sebbene non in maniera così estrema, hanno una struttura simile...

La vera difficoltà è che l'argomento del libro sono anche le diverse dimensioni parallele che compongono la realtà (il “vellum”) e attraverso le quali la storia si muove.
Quello che può succedere, ad esempio, è di leggere una vicenda A con certi protagonisti e certi obiettivi. Nel capitolo successivo si può trovare la vicenda B che non solo è anteriore ad A ma si svolge in una dimensione diversa: i protagonisti sono (più o meno!) gli stessi e soprattutto i rapporti fra di loro sono simili ma la situazione e gli obiettivi superficiali possono essere molto diversi. Il lettore deve quindi fare uno sforzo di immaginazione per ricostruire la storia nel suo complesso...
Come se non bastasse i vari personaggi fanno parte dei miti e, in ogni dimensione e in ogni tempo, rivivono la loro storia non sempre in maniera uguale ma talvolta alterandola leggermente e provocando effetti a cascata nelle altre dimensioni e nel tempo.

Conclusione: un gran casino ma affascinante!

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