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giovedì 11 dicembre 2014

Da movimento a setta

Lo so, sto diventando noioso: ancora un pezzo sul M5S...
Il fatto è che ciò che scrivo riflette abbastanza fedelmente i miei pensieri del momento e, in questi giorni, penso molto più del solito al M5S!

Come sempre il mio punto di vista è limitato alla Toscana e ancor più precisamente alla zona dell'alto Valdarno.
Confermo quanto scritto in Riflessioni varie sul M5S sulla spaccatura interna dei vari Meetup.
Adesso sto notando una nuova caratteristica su come si spaccano i Meetup: che siano la maggioranza o la minoranza di un gruppo sono però i più propositivi e con la testa sulle spalle quelli che decidono di abbandonare il M5S. Vice versa, col M5S, rimangono i furbi (ovviamente!) e i più fanatici. Ovviamente questa è una tendenza e non una regola sempre vera per ogni gruppo. Personalmente conosco delle eccezioni. Però, nei gruppi ben informati, questa divisione è piuttosto chiara.
Ci sono poi altri gruppi meno informati e che si basano quindi molto di più sull'informazione che proviene dal viario di Grillo. Anche in questo caso la spaccatura è fra furbi e fanatici da una parte e persone con la testa sulle spalle dall'alta: in questo caso però i secondi si illudono di riuscire a cambiare la situazione dall'interno. Fanno comprensibilmente fatica a rendersi conto che il M5S sia tutto un grande inganno costruito non per vincere le elezioni ma per rimanere piccolo, facilmente gestibile e sicura fonte di reddito. Col tempo sicuramente ci arriveranno.

Comunque è sui “fanatici” che voglio soffermarmi. Da tempo ho ammesso la loro presenza, spesso ingombrante quando non controproducente, nel movimento. È una delle funzioni “istituzionali” del M5S quella di raccogliere al suo interno, incanalare la rabbia di elementi potenzialmente violenti della società in ambito democratico. Il problema è se questi diventano la maggioranza del movimento!
Fino ad adesso infatti la base degli attivisti (almeno in Toscana) era composta da gente in gamba e capace di produrre idee e lavorare bene. Inoltre queste persone stemperavano le tendenze più estremiste dei fanatici aiutando a farli riflettere e ragionare. La conseguenza è che, col tempo, anche sul territorio il M5S diverrà meno capace e abile.

Ma questa tendenza a cosa la si deve?
L'allontanamento delle persone con la testa sulle spalle lo si deve al comportamento nei fatti del M5S con tutte le sue contraddizioni inammissibili in quanto in palese contrasto con i suoi princìpi base. È la logica scelta fatta da persone che ragionano con la propria testa.
Il fanatismo è invece più facile da conservare e da creare: non servono fatti ma bastano le parole. Si scrivono sul viario di Grillo pezzi super aggressivi, che non approfondiscono niente ma denunciano tutto, che urlano invece di convincere. E poi si crea un culto della persona (Beppe Grillo), proprietaria di ogni verità, nel quale basta aver fede, ovviamente in maniera totalmente acritica, e automaticamente, tutti i problemi sono risolti.

Questa tendenza è voluta?
In parte. Credo che principalmente il viario di Grillo abbia solo cercato di massimizzare i propri clic e questo lo si ottiene più facilmente con gli articoli sensazionalistici di cui sopra: vende di più Novella 2000 che Scientific American!
Il risultato poi comunque non dispiace perché, considerando che Grillo vuole un movimento piccolo e controllabile, i fanatici che non mettono in discussione niente e nessuno sono l'ideale.

La conclusione è che il M5S da movimento di speranza popolare si è avviato a diventare una setta riservata a una maggioranza di persone convinte di essere gli unici nel giusto, senza dubbi o esitazioni, guidate da una minoranza di furbetti che ricercano solo il proprio interesse personale.
Adesso siamo appena all'inizio di questa tendenza perché, come spiegato, persone di buona volontà ancora resistono qua e là ma il destino del M5S pare essere questo. Peccato perché era l'unica speranza concreta per l'Italia...

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