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venerdì 4 luglio 2014

Dove va Renzi?

Ammetto di non seguire con attenzione il lavoro di Renzi: perché farlo se l'unico risultato è farmi cattivo sangue? Quel poco che mi arriva è più che sufficiente: il pasticcio delle nuove province con la quasi totale perdita di controllo dei cittadini sui loro governanti, la riforma semi-democratica del Senato (“semi” perché avremo solo metà democrazia (*1) visto che solo i deputati saranno eletti), per non parlare delle varie norme illiberali che vengono fatte passare di volta in volta nei decreti legge...

Basandomi sui fatti, ormai da diversi mesi, considero Renzi l'erede naturale di Monti e Letta e, quindi, continuatore della loro politica anti italiana.

Oggi però, scorrendo i titoli del FattoQuotidiano.it (v. qui), mi sono imbattuto in un “Bundesbank a Renzi: "No crescita con debito" - La risposta di Palazzo Chigi: "Non ci fate paura"” e poi nel sommario “E' scontro tra la banca centrale tedesca e il governo italiano dopo l'intervento del premier per il semestre Ue. Il presidente Weidmann ironizza: "Adesso viene a dirci cosa dobbiamo fare". La replica: "Ha sbagliato governo"”.

L'idea che passa è quella di un Renzi battagliero che, per difendere l'Italia, non ha paura di mettersi contro il gigante tedesco. Per intenderci il contrario dei docili e ubbidienti Monti e Letta.

Poco dopo mi sono però imbattuto in un altro articolo dal titolo esplicito “Manovra autunnale da 10 miliardi - Per Mediobanca è "inevitabile"”.
Dal mio punto di vista niente di strano: è chiaro che seguendo inopinatamente la politica Monti-Letta il risultato sarebbe stato questo. Servono misure drastiche ma solo il M5S ha il coraggio di dirlo: anzi i partiti tradizionali non potrebbero nemmeno prendere in considerazione tali iniziative perché non possono permettersi di tagliare gli sprechi (come i poltronifici dirigenziali riempiti di inetti e raccomandati) grazie ai quali mantengono una parte importante del proprio consenso.
Renzi sapeva benissimo che gli “80€” (*2) in più in busta paga erano solo una pubblicità elettorale (di enorme successo!) completamente ininfluente per il rilancio dell'economia.
In autunno però i nodi verranno al pettine: magari non si tratterà di 10 ma di 7 o 8 miliardi, ma non è questo l'importante. Quel che conta è che Renzi si troverà chiamato a prendere delle decisioni critiche e non potrà nascondersi con nuove trovate pubblicitarie.

Io credo che alla fine Renzi sceglierà l'inutile e deleteria politica di Monti-Letta (tagli alla sanità, scuola, ai comuni etc ma non agli sprechi veri; aumento delle tasse sulla casa, sulla benzina, etc... e magari SVENDITA dei beni pubblici a soggetti esteri...)
E allora a che pro la voce grossa contro la Germania?

Non sono sicuro: una teoria è che questa sua presa di posizione sia funzionale unicamente alla costruzione della sua immagine: vuole essere rappresentato come il difensore senza paura degli interessi italiani, come colui che dice all'Europa quello che pensa... In questa maniera forse spera di rendersi più credibile quando dirà agli italiani “ho provato a contrattare con l'Europa però, prima di poter ripartire, dobbiamo fare ancora un piccolo sforzo tutti insieme e, dal prossimo anno, {caterva di promesse varie}...”
Non so: io non credo che gli italiani siano in grado di sostenere, né di digerire, una nuova IMU (+ altre tasse/tagli per arrivare a 10 miliardi). L'immagine di Renzi ne uscirebbe comunque distrutta...

Un'altra possibilità è che Renzi stia iniziando a credere alle proprie favole: che creda magari di poter realmente rilanciare l'economia italiana senza misure significative ma solo con la forza delle sue chiacchiere? Questa possibilità spiegherebbe l'inutile sceneggiata al parlamento europeo ma, francamente, Renzi non mi sembra uno stupido ma una persona furbissima. L'essere furbo non significa che sia intelligente e, forse, è possibile che persone più tecniche di cui si fida gli abbiano fatto credere che la situazione italiana sia diversa dal reale...

Nota (*1): per non parlare della mancanza delle preferenze, dell'esagerato bonus di maggioranza, dell'immunità ai funzionari (perché non eletti) senatori, legalizzata la cosiddetta “ghigliottina” (ovvero la possibilità del governo di interrompere la discussione in aula di un provvedimento per procedere immediatamente alla votazione), l'innalzamento del numero di firme per le leggi di iniziativa popolare da 50.000 a 250.000 etc...
Nota (*2): andrebbe sempre ricordato, per non cadere nel meccanismo propagandistico, che si tratta di un bonus non per tutti e spesso di entità minore...

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