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mercoledì 11 giugno 2014

Città metropolitana

Le città metropolitane (CM) sono uno dei giochi di prestidigitazione di Renzi: “abolire le province” era il motto mentre la creazione di dieci CM, che prendono il posto delle vecchie provincie (*1) dei rispettivi capoluoghi, è stata il risultato...

Colpevolmente, conoscendo l'origine di questa riforma, non mi ero preoccupato di approfondirla: davo per scontato che, a parte il nome, non cambiasse sostanzialmente niente. Pensavo che fosse la tipica operazione di facciata fatta per fingere di “fare” qualcosa ma senza la reale intenzione di cambiare alcunché.
In questi giorni ho però avuto modo di leggere uno studio provvisorio (*2), fatto da un attivista del M5S (*6), che riassume le novità delle CM: la verità è peggiore delle mie pur basse aspettative.

Prima di tutto, e questa è anche la mia obiezione di fondo, la CM sarà un ente di secondo livello: questo significa che i componenti delle sue assemblee (“Consiglio metropolitano” e “Conferenza metropolitana”) non saranno eletti direttamente dai cittadini ma dai consiglieri e sindaci dei comuni che formavano la vecchia provincia (*7).
Io sono per principio fortemente contrario a questa concezione della politica che allontana i cittadini dalle istituzioni perché c'è il rischio concreto (*4) che non avendone il controllo (né trasparenza sull'operato) se ne disinteressino (*3) agevolando in questo modo gli abusi, le clientele, lo scambio di favori e la corruzione dilagante.
Se un cittadino è scontento dell'operato della CM con chi se la rifà? Immagino già come le responsabilità, dopo gli inevitabili scandali, saranno rimpallate fra i vari membri della CM: tutti complici ma nessun colpevole...

Se il CM fosse solo un ente che si limitasse a suggerire le scelte strategiche comuni ai vari sindaci e ne facilitasse la cooperazione, senza cioè grandi poteri, allora sarebbe un po' meno grave che sia di secondo livello.
Ma non è assolutamente così! La CM avrà tutte le funzioni e i poteri della provincia e, soprattutto, nel suo territorio molti dei poteri che erano riservati alla regione!
La CM sarà quindi un ente dai poteri vastissimi e fuori dal controllo diretto dei cittadini: nell'Italia attuale è facile immaginare gli scempi, quando non le ruberie, che perpetrerà a danno della popolazione...

Come se non bastasse la CM presenta altre “anomalie” democratiche.
Il sindaco della CM ha in mano tutto il potere: il consiglio metropolitano (*5) in pratica si limita ad approvare i suoi provvedimenti.
Ma chi è il sindaco della CM? Di diritto sarà il sindaco del capoluogo!
Questo significa che SOLO i cittadini del capoluogo scelgono il sindaco della CM: questo significa che il voto di tutti gli altri abitanti del CM vale MOLTO meno.
Questa discrepanza di diritti e poteri fra cittadini mi pare totalmente ingiusta, inaccettabile e non democratica.

Infine una considerazione: in tutta Europa ci sono una decina di città metropolitane. Immagino le grandi capitali con milioni di abitanti come Londra o Parigi. Queste aree sono caratterizzate dall'essere un'uniforme distesa urbana, senza campagne o zone non abitate, e hanno quindi problemi e necessità simili. Ha quindi molto senso che queste megalopoli abbiano uno status particolare che permetta loro di gestirsi in maniera diversa e autonoma rispetto ad altre zone o piccole città.
In Italia invece ad esempio, diventerà CM anche Firenze e la sua provincia che, per chi non lo sapesse, non è assolutamente composta unicamente da un tessuto urbano continuo ma presenta vaste aree sia agricole che boschive. Come potranno queste zone periferiche, che hanno evidentemente esigenze diverse rispetto al capoluogo, essere adeguatamente tutelate dal nuovo ente visto che i loro rappresentanti avranno un peso marginale all'interno di esso? Facile: non lo saranno...

A me, ma forse sono pessimista, risulta chiaro che lo scopo della CM, almeno nella singolare “interpretazione” italiana, non sia quello di una gestione più efficiente del territorio ma piuttosto quello di allontanare i cittadini dal controllo del potere per poterlo usare in maniera arbitraria e indiscriminata e, soprattutto, in favori di pochi e non della collettività.
Lo stesso meccanismo perverso, evidentemente parte di un progetto politico più vasto, lo si intuisce anche nelle varie bozze di riforma del senato e, come mi ha fatto giustamente notare l'autore del documento da cui sono partito, anche nell'azione dello stesso governo italiano. Da una parte infatti si vuole far diventare anche il senato un'assemblea di secondo livello, allontanandolo quindi dal controllo degli italiani, dall'altra l'esecutivo (espressione di un sottoinsieme del panorama politico) governa esclusivamente a colpi di fiducia paralizzando e/o ignorando il lavoro delle Camere (espressione di tutte le forze politiche).

La tendenza mi pare chiara: dare sempre più potere a una parte sempre meno rappresentativa dell'intera popolazione. Il meccanismo per moltiplicare il potere di una minoranza (anche se magari maggioranza relativa) si basa su successivi livelli di maggioritario (come appunto il consiglio della CM) ognuno dei quali agisce come una “leva” che, attribuendo premi di maggioranza spropositati, aumenta a dismisura la forza della coalizione più numerosa.

Conclusione: la vedo dura...
Gli italiani sono un popola dalla “dura cervice” e non si rendono conto dei pericoli ai quali stanno andando incontro nell'indifferenza generale.
Bisognerebbe risvegliare le coscienze sui rischi delle istituzioni non elette direttamente dai cittadini: ma l'argomento è complesso ed è molto più facile far passare l'idea che siano un vantaggio (Es: “non costano niente”) piuttosto che dimostrare l'allarmante potenziale negativo dei loro svantaggi.
L'unica speranza è che la Corta Costituzionale si dichiari contraria ma i tempi geologici di questa gerusia fortemente politicizzata li conosciamo...

Nota (*1): e tutte le altre province? Non lo so: nel documento che ho letto non era specificato...
Nota (*2): i dettagli sull'organizzazione delle città metropolitane non sono noti perché queste dovranno dotarsi di un proprio statuto come loro primo atto costitutivo (entro dicembre 2014).
Nota (*3): colpevolmente: ma sappiamo quanto sia bassa la cultura democratica dell'italiano medio e ovviamente ci sarebbe il silenzio compiacente dei media che oramai, piuttosto che denunciare la mala politica, badano solo a proteggerla nascondendone gli intrallazzi...
Nota (*4): considerando poi che magistratura e altri organi di controllo non riescono a controllare quasi niente...
Nota (*5): mi pare invece che la “conferenza metropolitana” servirà solo a redirigere lo statuto...
Nota (*6): lo studio è comunque molto oggettivo e, ad esempio, si basa su un'analoga analisi del PD e su quanto emerso dal colloquio con un importante esponente (sempre del PD) della provincia.
Nota (*7): solo il Consiglio Metropolitano è eletto, la Conferenza Metropolitana è composta semplicemente da tutti i sindaci e consiglieri.

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