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giovedì 19 dicembre 2013

Cause tecniche


Lo scorso marzo scrissi il pezzo Scommessa dove, appunto, proponevo una scommessa ai miei lettori.
Spiegavo che:
«...
Oltre che sulle tivvù e giornali sono sempre stato scettico sull'imparzialità di alcuni parti della magistratura e, in particolar modo, di quella milanese.
...
»
e quindi
«...
Siccome la mia teoria è che la magistratura (mi ripeto: solo pochi individui e non tutta) non sia imparziale ma al servizio politico di una sola parte, scommetto che, sconfitto il PDL, il prossimo bersaglio sarà proprio il M5S.
Se davvero è così allora prevedo i primi processi politici contro esponenti del M5S (in pratica, per adesso, solo Grillo e Casaleggio!) entro le prossime elezioni (preferibilmente in campagna elettorale!)
...
»

All'epoca mi chiedevo su che accuse si sarebbe basato l'intervento della magistratura e successivamente, a maggio, nel pezzo Giustizia-Libertà: 1-0 arrivai alla conclusione seguente:
«Nel pezzo Scommessa scommettevo che la magistratura, in un termine di almeno sei mesi (*1), avrebbe iniziato ad attaccare il M5S. All'epoca non mi era chiaro quale sarebbe stato il pretesto ma adesso è evidente che si attaccherà il viario di Grillo...
»

Poi settembre è arrivato e non è successo niente: non mi sono preoccupato perché, da profano, non ho idea dei tempi tecnici necessari per le “indagini”.
A novembre, visto che tutto taceva, ho iniziato a chiedermene il motivo...
Possibile che in un'Italia dove tutti i poteri forti sono coalizzati contro il M5S la magistratura rimanga neutrale a guardare? Possibile che, fra le migliaia di magistrati che compongono la “magistratura”, non ce ne sia qualcuno indirettamente legato alla politica e voglioso di aiutare una forza politica ostacolandone un'altra?

Personalmente davo per scontato che a intervenire contro il M5S sarebbe stata la magistratura milanese (vedi sopra) e perciò mi chiedevo perché da Milano tutto tacesse. Infine ho avuto un'intuizione: visto che il bersaglio deve essere il viario di Beppe Grillo (oltretutto unico organo d'informazione del M5S) era forse possibile che ci fossero problemi di giurisdizione?

Fortunatamente ho un'amica esperta in materia e, dopo un lungo scambio epistolare, sono arrivato alle seguenti conclusioni:
A) Per reati compiuti tramite un sito Internet è competente il tribunale dove l'accusato ha la sua residenza (*2). E la residenza di Grillo è a Genova e non a Milano...
B) Per un PM non di Genova sarebbe comunque possibile indagare su Grillo ma dovrebbe ricorrere a degli artifici e, alla fine, molto probabilmente il caso verrebbe comunque assegnato al tribunale competente.

Il secondo punto andrebbe spiegato meglio ma saltando i dettagli tecnici (*3) che non sono in grado di riassumere (dovrei citare stralci di epistola ma non mi va...) passo direttamente a illustrare uno scenario che riepiloga la mia conclusione B.

Infatti le chiesi:
«Tornando sull'argomento della competenza nelle indagini ti propongo uno scenario: dimmi tu se ti pare plausibile...
Nella città X viene trovato un manifesto contro la massima autorità dello Stato: il PM di X inizia le indagini e in breve tempo, non importa come (testimoni, telecamere di sorveglianza, intercettazioni, etc), vengono individuati i cinque giovani che l'avevano illecitamente affisso.
Il PM però vuole verificare che non facciano parte di un'organizzazione sovversiva più vasta e quindi procede con le sue indagini segrete. In particolare si vigila sui contatti e l'attività in rete di questi giovani. Il PM scopre così che uno dei giovani ha frequentato spesso un blog sul quale sono più volte circolati articoli per lo meno irriguardosi verso le massime autorità dello Stato. Il giovane vi aveva anzi postato molti commenti “infuocati” in risposta, anzi in “eco”, ad altri di individui terzi altrettanto “sospetti”. Il magistrato teme che tale sito possa incitare al vilipendio e decide quindi di indagare meglio.
Ora però il proprietario di tale sito risiede nella città Y però il PM ritiene che ci siano sufficienti elementi di correità con il reato iniziale e decide di proseguire personalmente (cioè senza delegarle ai magistrati di Y) le sue investigazioni segrete: non so, tipo esaminare chi sono gli individui coinvolti nei vari commenti, dove risiedono, se partecipano a gruppi FB comuni e cose di questo genere...
Il magistrato della città Y non chiede di seguire le indagini perché l'indagine è ancora segreta e quindi non ne è neppure a conoscenza.
Dopo qualche mese, a seguito di un post particolarmente acceso, il magistrato teme che possa innescare altri reati analoghi a quello iniziale o ancora più gravi: per questo chiede d'urgenza al GIP di intervenire facendo “oscurare” tale sito.
Certo, a questo punto, il PM di Y vorrebbe investigare sulla faccenda ma il PM di X è contrario e quindi dovrà essere la figura di cui mi avevi scritto l'altra volta a decidere a chi assegnare le indagini in tot mesi (2-3 mesi o è una cosa più rapida, diciamo 2-3 settimane?).
»

Non sto a riportare quanto mi rispose la mia amica: nel complesso era scettica ma nemmeno diceva “no è assolutamente impossibile” mentre per i tempi era incerta e non si sbilanciava...
È evidente che lei ha estrema fiducia nel funzionamento dell'apparato giudiziario e non vi vede zone grigie, io però, che non per nulla mi chiamo KGB, cerco di individuare gli spazi di manovra che potrebbero essere sfruttati da persone in malafede...

E questo “spiega” la mia conclusione B!
Mettendo insieme le conclusioni A e B ipotizzo quindi che il periodo più propizio per un “attacco” al M5S sia quello prima delle elezioni: attaccare troppo presto comporterebbe il rischio di un prematuro spostamento della competenza potenzialmente indesiderato.
Questa è la mia “spiegazione” al perché, nonostante settembre (e poi v. nota (*1)...) sia passato da diversi mesi, ritengo sempre valida la mia scommessa iniziale!
Ovviamente se a Genova ci fossero dei magistrati disposti ad attaccare il M5S per fini politici allora il problema della competenza non sarebbe tale...

Recentemente ho sentito che Grillo è stato condannato dal tribunale di Genova (che quindi è, come avevo già appurato, quello naturalmente competente a indagare sui presunti reati compiuti sul suo viario) per diffamazione di un esponente del PD: però non conosco i dettagli della vicenda e ritengo sia prematuro trarne conclusioni politiche...

In definitiva: per l'esito della mia scommessa vedremo in campagna elettorale!

Nota (*1): anche oggi mi ricordavo questo termine di sei mesi ma in realtà, nel pezzo Scommessa, molto prudentemente non pongo limiti di tempo e indico genericamente “entro le prossime elezioni”: evidentemente l'avevo pensato senza scriverlo...
Nota (*2): in realtà il dominio www.BeppeGrillo.it, secondo WHOIS, non appartiene direttamente a Grillo ma se si considera questi l'autore dei vari pezzi il risultato, credo, non cambia...
Nota (*3): principalmente sul concetto di "correità". Spiegato malamente: se indago su un crimine C di mia competenza, e così facendo ne scopro un nuovo D che sarebbe di competenza di un altro tribunale, posso comunque continuare a indagare anche su D se questo è strettamente connesso (correità) al crimine C. Ovviamente c'è un organo che valuta la correità (in genere il procuratore generale oppure il procuratore generale presso la cassazione) ma, dato che il magistrato indaga in segreto, ne consegue che è a sua discrezione decidere quando rendere note le indagini e dare così il via al problema delle competenze...

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