«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

giovedì 12 luglio 2012

Banche e SMS

Il mese scorso scrissi il post Da FB... dove commentavo alcuni di quei messaggi che spesso si vedono circolare su, appunto, FB.

Uno di questi si riferiva al fatto che, i soldi donati per le emergenze, finivano per essere gestiti dalle banche invece che dati direttamente a chi ne aveva bisogno. Sfortunatamente ero stato vago perché non mi era riuscito ritrovare il messaggio originale per fare qualche ricerca un po' più approfondita.
In conclusione, mancandomi il materiale su cui investigare, mi limitavo a scrivere che l'accusa, magari infondata, era comunque plausibile perché spiegava alcune “stranezze”.

Oggi lo stesso messaggio di allora (o comunque qualcosa di somigliante!) è riapparso nella mia bacheca, eccolo qui:

Oltre all'immagine è presente un testo che è la copia del seguente articolo: Terremoto dell'Abruzzo: i soldi degli SMS imboscati dalle banche.

Innanzi tutto una precisazione importante: contrariamente a quanto ricordavo, il messaggio si riferisce alle sole donazioni per il terremoto in Abruzzo del 2009 e non alle donazioni tramite SMS in generale.
Consiglio la lettura diretta dell'articolo linkato ma, in breve, si parla di 5 milioni di euro che, invece di finire direttamente ai terremotati, sono stati dati in gestione a un consorzio finanziario di Padova, la Etimos, che a sua volta avrebbe usato questo denaro come fondo per garantire le banche che avessero concesso piccoli prestiti a famiglie e piccole imprese...

Il tono dell'articolo è molto critico: pur senza palesi inesattezze, in prima lettura, non mi era chiaro cosa fosse successo esattamente. In particolare la relazione fra questi 5 milioni, la Etimos e le banche non era evidente. E poi, l'articolo non lo dice esplicitamente, ma per associazione di idee il lettore è comunque portato a pensare che si tratti di un intrallazzo di Bertolaso.

In generale a me le banche non piacciono e, inconsciamente, mi sarebbe piaciuto poterle accusare dell'ennesima porcheria eppure la scarsa chiarezza dell'articolo mi ha insospettito.

Così ho cercato il sito della Etimos per vedere se c'era qualche ulteriore informazione che chiarisse la situazione. E così è stato: la pagina Etimos risponde ai dubbi dei donatori chiarisce la situazione.

Prima di tutto i milioni provenienti dagli SMS erano stati 68 di cui, circa 63, erano stati spesi per opere/ricostruzioni di emergenza. 5 milioni erano stati invece affidati alla Etimos affinché li gestisse per iniziative di microcredito.
E adesso si spiega l'arcano: la Etimos non ha prestato direttamente questi soldi ai terremotati ma li ha adoperati come fondo di garanzia per le banche che avessero fornito il microcredito. Cioè le banche prestavano il LORO denaro e, solo in caso che qualche beneficiario non fosse riuscito a pagare le rate per restituire quanto percepito, allora sarebbe intervenuto il fondo di garanzia gestito da Etimos.
Ovviamente le banche prestano però il loro denaro dietro interesse che però, a quanto riportato da Etimos, è quel tanto che basta per “far pari” e coprire i costi.
Il motivo per cui non sono stati distribuiti direttamente questi 5 milioni è che, usandoli come fondo di garanzia, si dovrebbe ottenere un effetto “leva”: in pratica, se non ricordo male, i soldi prestati dalle banche non saranno 5 milioni ma quasi 50.
Dopo, mi pare 9 anni, quello che resterà dei 5 milioni sarà affidato alla regione Abruzzo che li utilizzerà come meglio crede.
Infine la Etimos precisa di non gestire, e di non essere nemmeno stata contattata per farlo, le donazioni per il terremoto in Emilia.

Tutto chiaro quindi?
Nì... Insomma con la spiegazione fornita da Etimos la situazione è abbastanza chiara però mi restano delle perplessità.

Ad esempio, per semplicità ho scritto che l'intera cifra è stata usata come fondo di garanzia alle banche: in realtà la Etimos stessa precisa che solo 4.530.000€ sono stati impiegati in tale maniera mentre “I restanti 470.000 euro sono stati destinati a spese di gestione e attività di formazione e accompagnamento dei destinatari dei crediti”.
Beh, “spese di gestione” mi suona come “fetta” per la Etimos mentre non ho idea di cosa possa essere una “attività di formazione e accompagnamento”. Comunque sia non mi pare una cifra trascurabile...

Un'altra perplessità è sull'effettiva efficacia dell'effetto “leva” (quello per cui il denaro prestato dovrebbe finire per equivalare a circa 10 volte i 5 milioni iniziali). Infatti in un altro articolo di Etimos (vedi qui) si legge che, a 3 anni dal terremoto (l'articolo è del 4/4/2012), meno di 4 milioni sono stati erogati come microcredito dalle banche! A me pare molto poco considerando che le banche avevano ricevuto subito i 5 milioni di garanzia; e poi parte di quei soldi saranno già stati in parte restituiti dai beneficiari... Certo le somme andranno tirate alla fine ma ad occhio non mi pare che si sia lontani dal risultato voluto e, soprattutto, visto come sono diluiti nel tempo non si tratta più di interventi/prestiti per l'immediata emergenza...

Ah, il tasso a cui le banche forniscono il microcredito è: “IRS a 5 anni + 2,5%, che corrisponde attualmente al 4%”. Immagino che l'IRS a 5 anni sia un tasso variabile al quale viene sommata la quota fissa del 2,5%: sarebbe interessante sapere se si tratta di un tasso effettivamente “conveniente” ma io non ne ho idea...

Altra perplessità: era proprio necessario ricorrere all'intermediazione di Etimos? La protezione civile non poteva accordarsi direttamente con le banche? Come si è deciso di affidarsi a Etimos invece che a un'altra fondazione? Si è trattato di una scelta diretta di Bertolaso o c'è stata una gara?
Senza fare illazioni sui possibili legami Bertolaso/Etimos mi sembrano delle domande legittime...

Un'altra perplessità è sulle banche: stando a quanto scritto da Etimos al momento il fondo di garanzia non è stato toccato perché tutti i beneficiari del credito stanno pagando regolarmente le loro rate.
Allora mi chiedo ma le banche non potrebbero allora prestare il denaro a questi tassi senza bisogno del fondo di garanzia da 5 milioni?

E questo ci porta direttamente alle conclusioni morali.
La prima è ovvia ed è già stata evidenziata anche in numerosi commenti: ovvero sarebbe stato corretto informare chi donava i soldi tramite SMS che, almeno parte del denaro, sarebbe stata utilizzata in questa maniera e non donata ai terremotati.
La seconda è più sottile e deriva direttamente dalla domanda del paragrafo precedente: le banche hanno prestato il denaro solo a chi dava garanzie di essere in grado di restituirlo. Questa scelta è economicamente comprensibile ma è anche in totale contrasto con la volontà dei donatori. Chi donava i 2€ voleva che questi andassero a chi ne aveva più bisogno e non a chi era in grado di restituirli!
Invece, stando ai dati di Etimos (vedi Utilizzo fondi), quasi il 30% (88 respinte e 222 accettate) delle richieste di credito da parte di famiglie sono state respinte: ed è facile immaginare che fossero proprio quelle le famiglie più bisognose!

Anzi volendo essere cattivi/paranoici (non mi soprannominerei KGB altrimenti!) l'arbitrarietà con cui le banche possono fornire o non fornire i crediti può dare adito a sospetti: ad esempio i beneficiari di questo credito potrebbero essere solo amici, "amici degli amici" o clienti di fiducia delle banche erogatrici.
Come infatti mi sta insegnando il corso di statistica su Udacity, tabelle e altri schemi per riepilogare i dati, usati maliziosamente, possono mascherare la verità invece di esemplificarla...

In conclusione la situazione mi pare molto meno “sporca” di quanto veniva dipinta dal messaggio di FB però rimangano delle zone grigie.
Soprattutto ci sono i dubbi morali: chi donava il denaro voleva che questo andasse direttamente ai terremotati o per opere di ricostruzione; ancora più importante, le banche prestano i soldi non a chi ne ha più bisogno ma a chi può restituirli con gli interessi.

Ormai quel che è stato fatto è fatto ma sarebbe interessante sapere come, alla luce dell'indignazione generale (magari non totalmente giustificata), la protezione civile (o chi ne ha facoltà) abbia intenzione di gestire i soldi donati per il terremoto in Emilia...

Nessun commento:

Posta un commento