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martedì 17 aprile 2012

Danza con i draghi

Due giorni fa ho finito di leggere “A dance with dragons” di George R. R. Martin, Ed. Bantam Books, 2012. In pratica ho letto il libro di oltre 1000 pagine in circa 5 giorni.
Detto questo si potrebbe pensare che mi sia piaciuto moltissimo ma in realtà non è così...

Sicuramente è infatti il peggiore della saga “A song of Fire and Ice” (per capirci si tratta della serie dove, dal primo volume, hanno tratto il serial televisivo “Il trono di spade”).
L'azione rallenta ulteriormente rispetto al volume precedente che già arrancava non poco. Almeno però, nel libro precedente, alla fine di ogni capitolo c'erano dei colpi di scena che qui invece mancano. Beh, non del tutto, ma le vere sorprese si possono contare sulle dita di una mano...

Volendo cercare di essere positivo posso ipotizzare che l'autore, dopo aver lasciato correre l'immaginazione, abbia cercato di riprendere il controllo della sua opera facendo convergere le storie dei diversi personaggi verso una conclusione logica pagando però un forte dazio alla fantasia...
In effetti ha preparato bene il campo per un gran finale che dovrebbe essere narrato nel prossimo e ultimo libro della saga. Peccato che già ai 3/5 del libro si capiva che non sarebbe successo “nulla” ma che tutta la tensione accumulata si sarebbe scaricata solo nel volume successivo...

Ma come è possibile che in 1000 pagine non succeda niente? In realtà qualcosa succede ma molto poco: il problema è che l'autore dilata i tempi proponendoci capitoli su capitoli dove propone il punto di vista di personaggi minori. Cioè, tanto per dare l'idea, i capitoli dedicati ai personaggi principali (Jon, Daenerys e Tyrion) sono 35, quelli dedicati a Cersei, Arja e Bran (personaggi principali del libro precedente ripresi nella parte finale di questo...) sono 7, quelli di Reek/Theon sono 6 e quelli “vari” sono ben 25! Ovvero 1/3 dei capitoli non sono superflui ma quasi: danno il punto di vista di personaggi che non interessano il lettore ma divagano solamente...

Altra delusione è che non ritorna sulle vicende di Catelyn (resuscitata dal prete rosso) né di un altro paio di personaggi molto importanti (tipo Sansa)...

In definitiva Martin rischia di sciupare la saga sul finale: poca azione e tante chiacchiere!

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