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venerdì 16 dicembre 2011

Scienza e superstizione

Fra le svariate cose riemerse durante la mia recente e infruttuosa ricerca (vedi Chi cerca trova) c'è anche un pacco di una dozzina di compiti del liceo. Si tratta di varie materie ma la maggior parte sono compiti di italiano.

Chi ha letto i post della serie “KGB le Origini” si sarà probabilmente fatto un'idea di come andavo alle elementari ma delle medie e del liceo non mi pare di aver mai scritto.
Al liceo il mio cervello era al massimo della forma: aveva l'energia di un vulcano e, quando seguiva una traccia, partiva alla velocità della luce in una direzione senza guardarsi troppo intorno. E poi le idee mi frullavano velocissime nella mente: se dovevo limitarmi a pensare non era un problema (anzi!) ma se dovevo esporle in italiano (leggi “tema”!) era un disastro. Il cervello non era sincronizzato con la mano: pensavo troppo più velocemente di quanto riuscissi a scrivere e il risultato era che in genere apparivo confuso mentre le mie idee più complesse, mancando dei passaggi intermedi, risultavano addirittura criptiche!

Per chiarire cosa intendo ricopio qui di seguito un tema esemplificativo di quanto scritto. Il soggetto del tema era (dal mio punto di vista dell'epoca) particolarmente semplice perché si basava su concetti che conoscevo fin dall'infanzia. Probabilmente per questo lo scrissi molto più distrattamente del solito e il caotico risultato è particolarmente esilarante. Inoltre ha il vantaggio di essere corto e di trattare un argomento comprensibile a tutti.

Nota “editoriale”: le correzioni della prof sono in arancione e le note a margine del tema le ho spostate alla fine del periodo a cui si riferiscono fra parentesi quadre.

TEMA
La ricerca scientifica può diminuire la superstizione incoraggiando il ragionamento e l'esplorazione causale. È certo che alla base di ogni lavoro scientifico, un po' delicato, si trova la convinzione che il mondo è fondato sulla ragione e può essere compreso.

Fra i numerosi pregi [aspetti positivi] che ha [possiede] la ricerca scientifica c'è certamente quello di combattere la superstizione.
Infatti la superstizione è figlia dell'ignoranza ed esiste [fin] da quando l'uomo si pose una domandae alla per le qualei, non sapendosi dare una risposta ebbe la bella idea di inventarsene una rispondere, inventò spiegazioni fondate su immaginazione e fantasia invece che sulla ragione.
Il più banale e straripetuto conosciuto esempio che mi viene in mente è quello in cui l'uomo primitivo vedendo un fulmine che incendia un albero, e crede che sia stato un dio a scagliarloe quella saetta sulla terra.
È quindi evidente che quando l'uomo non sa spiegarsi un dato fenomeno naturale tende [forse è meglio dire tender a] ad inventare la causa che lo ha determinato, creando, per l'appunto, la superstizione.
È quindi altrettanto evidente [manifesto] che la ricerca scientifica dà [fornisce] la capacità all'uomo di darsi delle trovare risposte precise per quei fenomeni naturali, in precedenza inspiegabili se non con la superstizione.
Questo non significa che la ricerca scientifica cancelli completamente lae superstizionei, poiché ne esistono permangono alcune, che la stessa ricerca scientifica non può dimostrare essere infondate,: comunque in ogni caso ne riduce sensibilmente il numero.
[Perché non hai fatto qualche esempio? Così è poco chiaro, non si capisce a cosa ti riferisci]
*
Ma come mai si avalla Qual è il motivo per cui la spiegazione superstiziosa per viene ritenuta più idonea e valida rispetto a quella scientifica?
Semplicemente A mio avviso perché la spiegazione scientifica, essendo frutto di deduzioni e ragionamenti, è dimostrabile.
Poiché per un uomo, il fatto che la spiegazione scientifica essendo frutto di deduzioni e ragionamenti è sia razionalmente dimostrabile, significa che nell'uomo esiste la l'esistenza della la convinzione che il mondo è fondato sulla ragione e può essere compreso.
[Dal * fino a qui il tuo pensiero non mi è chiaro per niente: non riesco a capire i nessi logici fra le varie frasi. Magari spero me lo spiegherai a voce]
Senza questa basilare convinzione una seria ricerca scientifica sarebbe impossibile, perché mancarebbe lo stimolo fondamentale della ricerca che è quello di scoprire nuove conoscenze.

Il tema è svolto abbastanza superficialmente; non emerge bene una riflessione sufficientemente approfondita e personale sul rapporto ragione (scienza) - superstizione. Tutta l'ultima parte mi risulta abbastanza incomprensibile, soprattutto perché non riesco a individuare il nesso logico con cui leghi tre o quattro affermazioni per te ovviamente consequenziali.
5
Da questo tema si possono notare molti particolari...
La “mia” (*1) tecnica per svolgere un tema era particolarmente semplice: riscriverne la definizione con parole mie. Si sperava che nel farlo mi sarebbe venuta qualche idea originale per rimpolparne il contenuto.

Questo tema non fa eccezione. Il problema è la “mia” idea personale particolarmente confusa. Lo spunto di tale idea è ripreso dal tema stesso ovvero che “...alla base di ogni lavoro scientifico ... si trova la convinzione che il mondo è fondato sulla ragione e può essere compreso.

Il primo anello della catena dei miei ragionamenti è l'osservazione che solo per l'uomo moderno è ovvio preferire la spiegazione scientifica a quella superstiziosa: per un uomo primitivo non ci sarebbe troppa differenza fra le due in quanto la scienza si confonderebbe con la magia.
Poi cerco di penetrare più in profondità e mi chiedo perché l'uomo moderno preferisca la spiegazione scientifica: il primo motivo è che questa è basata sulla ragione. Ma non è abbastanza! O meglio non sarebbe abbastanza se l'uomo non credesse che il mondo si basi sul principio di causa ed effetto. In altre parole la spiegazione scientifica e quella superstiziosa hanno pari dignità in quanto entrambe chiariscono un certo fenomeno: solo la convinzione in un mondo meccanicistico e deterministico ci fa preferire la prima alla seconda. Più forte è questa convinzione e meno spazio rimane alla superstizione.
Portando all'estremo le definizioni di scienza e di superstizione (più ampiamente intesa come soprannaturale) è interessante evidenziare come solo chi creda in un assoluto meccanicismo deterministico possa non credere all'esistenza di Dio (vedi Cartesio e l'illuminismo...). Ma a questo, prudentemente, neppure accennai...

Di alcuni di questi concetti non c'è addirittura traccia nel mio tema: si trattava di intuizioni che percepivo come evidenti per tutti. Ma soprattutto riducevo l'esposizione del mio pensiero ad affiancare i concetti chiave senza approfondire sufficientemente la relazione fra loro...

Interessante è anche l'uso che faccio di avverbi o locuzioni come “è quindi evidente”, “semplicemente” o “altrettanto evidente”: tutto mi era chiaro ed ero estremamente sicuro della correttezza delle mie idee.
Anche adesso continuo ad avere questo difetto e so di lettori che ne sono un po' irritati: a mio credito voglio dire che la mia sicurezza non è assoluta e caparbia ma è solo fino a prova contraria. Anche quando credo fermamente in qualcosa rimango con gli occhi aperti e sono pronto a ricredermi: certo non basta che il vento soffi in una diversa direzione ma bisogna convincermi...

Poi si nota la quasi totale assenza di punteggiatura (dove l'unica virgola mi è stata corretta in due punti!), l'uso di vocaboli non troppo ricercati, espressioni colloquiali e occasionali errori ortografici: la mia consueta antipatia per la forma rimane anche quando la sostanza non è granché...

Conclusione: mi pare che la prof fu anche troppo buona! Direi che il tema vale 5 per la sostanza, poco più che eterea, meno 1 o 2 voti per la forma: insomma era un tema da 3½ – 4...

Nota (*1): è strano come odiassi scrivere i temi (soprattutto il ricopiarli in bella) in quel periodo! Il fatto è che alle elementari ero estremamente creativo e i temi erano apprezzati; in prima media però iniziai a prendere sistematicamente dei voti bassi perché “andavo fuori tema”. Fu allora che ricevetti da mio padre il “segreto” della sua arida metodologia per fare i temi che da allora adottai per il resto della carriera scolastica!

2 commenti:

  1. Sono sinceramente sconcertata. Quando facevo la prof di italiano non mi sarei mai permessa di alterare in modo talmente drastico la forma di un tema. E sostituire quella virgola con un doppio punto è stupido e non confortato da alcuna regola riguardo l'italiano corretto.

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  2. eh! eh!
    Si vede che eri troppo buona!

    A parte gli scherzi credo che lo scopo delle modifiche fatte dalla prof fosse quello di dare un esempio di "stile migliore". Poi, lei per prima, nonostante la miriade di correzioni non le considerava troppo importanti è infatti mi dette 5 e non meno.
    In altre parole se avesse considerato tutte le sue modifiche come miei errori mi avrebbe dato 2!

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