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venerdì 2 settembre 2011

Controtendenza

Oggi volevo scrivere un post in controtendenza ed ero indeciso su quale argomento sbilanciarmi. La prima possibilità era quella di difendere lo sciopero dei calciatori però ormai ho perso il momento adatto: insomma la scorsa settimana l'argomento era bello caldo ma ora è già superato.

Per esclusione quindi ho deciso di scrivere della candidatura di Roma per le olimpiadi.
In realtà non sono sicuro di cosa ne pensino gli italiani al riguardo e, di conseguenza, non sono sicuro che andrò controcorrente!
Almeno ufficialmente però mi è parso di capire che il mondo politico sia compatto nel supportare la candidatura. Ecco già questo risveglia la mia innata diffidenza: come ho già accennato nel corto Legge Levi, quando i politici di entrambi gli schieramenti sono d'accordo su qualcosa, spesso sono i cittadini a rimetterci!

Comunque, politici a parte, la mia opposizione alla candidatura di Roma è basata sui seguenti motivi:
  1. Il costo: vuoi che per fare i lavori non serva almeno un miliardo di euro (*1)? E visto che da anni stiamo ormai raschiando il barile da dove verrebbero le risorse? Da una nuova bella tassettina ad hoc?
  2. Tradizionalmente in Italia le opere effettuate con soldi pubblici sono caratterizzate da un grande speco di denaro che sparisce in mazzette e tangenti. Il risultato è che poi i costi dei lavori lievitano enormemente: mi posso già immaginare che a 1-2 anni dalla conclusione dei lavori ci sarebbe da rifinanziare tutto e, a quel punto, i politici ci direbbero: “Ne va della credibilità internazionale dell'Italia: non possiamo tirarci indietro!”. E via di nuovo a infilare la mano nelle tasche degli italiani...
  3. I benefici, per altro limitati, ricadrebbero solo su una piccola porzione dell'Italia, Roma e i suoi d'intorni, mentre a pagare per l'olimpiade sarebbe tutto il paese

I fautori della candidatura presentano al suo supporto dati e proiezioni “più o meno” economiche (nuovi posti di lavoro, turismo verso l'Italia, insomma l'indotto in senso lato) che sostanzialmente vorrebbero dimostrare come i benefici supererebbero i costi.
Faccio però notare che l'argomentazione secondo la quale le Olimpiadi sono un beneficio economico è stata sostenuta da tutti i paesi (almeno quelli occidentali: magari Pechino è stata un'eccezione non so...) che le hanno organizzate ma, puntualmente, i fatti hanno smentito questa teoria (*2).
Personalmente non ho visto né letto queste informazioni (ammesso che qualcosa sia già disponibile!) perché non mi interessano.
Il motivo del mio disinteresse è molto semplice: sono sicuro che, basandosi sugli illustri precedenti, il comitato organizzatore sappia creare grafici e presentazioni che “dimostrino” la convenienza dell'evento che, all'occhio di un non esperto in materia come posso esserlo io, sembrino più che convincenti.

Ma io non ho bisogno di essere convinto guardando tali presentazioni: conosco gli italiani, conosco i nostri politici, ho già visto la mia dose di sprechi pubblici e, quindi, so già come andrebbe a finire senza bisogno di leggere argute argomentazioni...

Nota (*1): Per fare un esempio il costo delle Olimpiadi di Londra dovrebbe essere (se il budget non viene sfondato) di 9,3 miliardi di sterline (io, senza saper né leggere né scrivere, mi immaginavo qualcosa sui 5 miliardi di euro mentre invece, al cambio attuale, è oltre il doppio!).

Nota (*2): Volevo trovare qualche link a sostegno di questa mia affermazione ma non ho trovato moltissimo. Comunque in questa pagina di wikipedia.com ci sono dei dati interessanti anche se MOLTO parziali: la maggior parte delle Olimpiadi ha avuto dei profitti marginali (almeno in teoria) mentre quelle di Atene e Montreal sono state economicamente disastrose. Come detto però i dati sono molto incompleti...

7 commenti:

  1. Sono d'accordo su questa tua analisi. Un solo punto: nel caso di Londra i costi sono stati alti ma i benefici sono stati altrettanto grossi. Stanno rifacendo quasi tutta la metro, aggiungendo un paio di linee e sistemando un sacco di stazioni.

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  2. Ciao Michele,
    Londra l'ho segnalata solo per dare un'idea dei costi da mettere in preventivo.
    Comunque per tirare le somme costi-benefici bisognerà aspettare ancora un anno...

    Infine, tu che inizi a conoscere la mentalità inglese (serietà politica/ organizzazione del lavoro/ onestà dei funzionari pubblici), secondo te l'organizzazione delle olimpiadi romane assomiglierebbe di più a quella "virtuosa" (anche se è presto per dirlo!) di Londra o a quella fallimentare di Atene?

    Insomma secondo te gli italiani assomigliano di più agli inglesi o ai greci?...

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  3. Mi chiedo quale sia il motivo "razionale" (?) (oltre a quello del culto suicida del "Più deficit e debiti per tutti!") dell'investimento in aree congestionate, già con sovrastrutture e/o senso civico insufficienti.
    Mah.
    Direi che non esiste che non sia la cortocircuitazione demagogica e cialtrona, furbesca.

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  4. Diciamo che non escludo che una buona classe dirigente poltica possa sfruttare in maniera costruttiva le olimpiadi sia per la città che le ospita che per l'intera paese.
    Non mi illudo però che i nostri politici, di qualsiasi sponda politica, abbiano tali capacità.
    Come forse hai intuito leggendo qua e là una delle mie teorie è che l'occidente sia in una fase di decadenza di cui una conseguenza è la mediocrità dei politici per non parlare dei loro obiettivi divirgenti rispetto all'interesse della popolazione.

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    1. Io ho alcune domande
      1 - per quale motivo le Olimpiadi dovrebbero essere una buona occasione per l'economia? Dobbiamo ricordare alcune olimpiadi con bilanci catastrofici (Atlanta, Atene, ...) ?
      2 - perche' in aree congestionate?
      3 - per quale misterioso motivo alcune opere pubbliche ritenute importanti dovrebbero esserlo solo per il fatto che si realizzi un evento "importante"?

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    2. Ovviamente non ho certezze e quindi prendi le mie risposte col beneficio di inventario.
      1. Secondo me, in TEORIA, possona essere delle occasioni per l'economia SE la classe politiche che le gestisce è CAPACE. Come già scritto in un altro commento questa non è la situazione italiana e degli altri stati occidentali vittime della decedenza.
      2. Il dove realizzare le opere è troppo specifico per ogni singola città per risposte generali. Certo le aree congestionate andrebbero prima decongestionate per farci delle opere pubbliche: cose appunto per una buona classe politica non per incapaci.
      3. questo è un buon punto. Le olimpiadi, necessitando di molte opere eseguite in parallelo, tendono semmai a causare confusione, a intorbidire le acque, facilitando le operazioni poco chiare. Quando si realizza una singola infrastruttura tutti gli occhi sono puntati su essa ma quando se ne realizzano dieci insieme diviene più facile nascondere le due o tre gestite più disastrosamente...
      Ritornando alla tua domanda la mia risposta è che sono d'accordo con te: non vi è relazione diretta fra evento importante e opere importanti.

      Poi avrei da aggiungere un paio di altre osservazioni per il punto 1 ma le rimando: magari ci scriverò un pezzo... se non le dimentico!

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