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martedì 8 marzo 2011

Errori comuni

Continuo a giocare male a poker. Intendo che, a parte la sfortuna, faccio quasi sempre almeno un errore, più o meno grave, in ogni partita.
A testimonianza della mia solerzia, per ogni partita, mi annoto gli errori commessi.

Di seguito riporto la lista di tali errori con i miei commenti. Lo faccio per varie ragioni: questa lista potrebbe essere utile ad altri giocatori alle prime armi per confrontare i propri errori con i miei; al lettore occasionale possono dare l'idea di quanto sia importante l'aspetto psicologico nel poker; soprattutto però, spero che il trascrivere questi errori mi aiuti a tenerli a mente durante il gioco in maniera da evitarli!

  1. Ho fatto all-in con mano media (77) senza che ce ne fosse bisogno (+ volte (*1))
    Probabilmente ero un po' corto di chips ma fare all-in prima del flop equivale a lanciare una monetina: per questo motivo bisognerebbe farlo solo se si è costretti, ad esempio quando si sta per essere mangiati dai bui.
  2. Dopo una continuation bet, contro più avversari, non devo puntare ancora al turn
    In assoluto questo forse non è sempre un errore: se si hanno molte chips magari si riesce a intimidire gli avversari... In genere però, se non si ha niente in mano, è meglio non insistere ed evitare di fare un bluff potenzialmente molto dispendioso. In pratica si rischia di giocare non basandosi sulle proprie carte ma su speculazioni sul comportamento dell'avversario: molto rischioso!
  3. Tentare furto del piatto quando si manca il flop E ci sono molti avversari in gioco E ci sono già overcard sul board (+ volte)
    Tentare saltuariamente di rubare il piatto è corretto ma bisogna scegliere il momento opportuno per farlo: se ci sono molti avversari in gioco e ci sono overcard sul piatto diventa probabile che qualcuno abbia già una coppia più alta di quanto si potrebbe sperare di ottenere noi stessi. Sfavorevolmente rischioso.
  4. Accettare all-in che sono coin flip senza necessità
    In genere commetto questo errore per motivi psicologici. Spesso sono troppo sicuro di sapere le carte che ha il mio avversario. La sicurezza di sé non deve diventare presunzione. Comunque se si è ragionevolmente “sicuri” che l'avversario sia alla disperazione E noi si ha una mano decente E (soprattutto) abbastanza chips da rimanere in gioco in caso di sconfitta ALLORA si può rischiare.
  5. Presumere che avversario bluffi senza conoscerlo realmente (+ volte)
    Altro errore psicologico dato dalla troppa sicurezza: vedere tre mani non è abbastanza per giudicare correttamente un avversario. A un all-in alla terza mano è prudente presumere che l'avversario in questione abbia AA, abbandonare e, magari, sperare che qualcuno altro vada a vederlo al posto nostro!
  6. Bluffare con prudenza e solo se si è messi bene con le chips. Avere pazienza!
    Non ricordo cosa avevo combinato di preciso quando scrissi questa annotazione: immagino che fossi un po' corto e, per la troppa sicurezza nel leggere gli avversari, abbia fatto un bluff fatale...
  7. Chiamato all-in con mano solo discreta e pari ai 2/3 del mio stack
    Vedi sopra. Per chiamare all-in bisogna avere mano discreta E stack sufficientemente ampio. In questo caso solo la prima condizione era rispettata.
  8. Se la mano iniziale buona (tipo TT) non lega col flop bisogna rassegnarsi e prenderne atto: non bisogna illudersi di essere ancora forti se sul board sono scesi QK e A!
    Questo è uno dei miei (ma anche molti altri giocatori fanno questo sbaglio) errori psicologici più ricorrenti. A volte si rischia di fare delle giocate assurde perché si continua a sentirci forti senza esserlo più; specie se l'avversario è un po' passivo si è portati a credere che non abbia niente in mano...
  9. Tentato furto senza niente in mano SUBITO DOPO essere stato smascherato nella mano precedente
    Questo è un errore molto istruttivo. Bisogna tenere conto dell'andamento delle ultime mani. Se facciamo un bluff quando alla mano precedente lo avevamo già fatto ed eravamo stati smascherati allora non siamo credibili. Anche se puntiamo la giusta quantità di chips, gli avversari sono quelli “giusti”, etc... è molto probabile che l'avversario venga a vedere il nostro bluff. Bisogna anche ricordare che questo atteggiamento a volte può essere volto a nostro favore quando, ad esempio, abbiamo realmente una buona mano...
  10. Non sopravvalutare Ax (con x carta bassa)
    Errore comune che fortunatamente non faccio più. Se al flop scende un altro A non bisogna presumere di aver già vinto: ci potrebbe essere un altro giocatore con A e, soprattutto, kicker migliore del nostro!
  11. Dopo non aver visto carte per molto tempo non considerare una mano discreta come se fosse buona o una buona come se fosse eccezionale!
    Questo è probabilmente il mio errore psicologico più frequente. Non vedi carte per 20 mani poi ti viene servito un 33 e giochi come se avessi in mano un AA (oppure un A5s come se fosse AKs!)...
    In un'altra annotazione ad esempio ho scritto: “Visto all-in di avversario tight con mano solo discreta (non avevo visto carte da secoli)”.
  12. Bluffare senza niente in mano contro giocatore loose
    Quando si tenta un bluff bisogna considerare sempre: la tendenza delle ultime mani, la dimensione dei relativi stack e se l'avversario è loose oppure tight (*2). Ovviamente contro un loose non si deve praticamente mai bluffare!
  13. Vedere senza mano abbastanza buona (+ volte)
    Errore psicologico che si può commettere ad esempio quando si aveva una mano buona servita ma che dopo il flop non è probabilmente la migliore...
  14. Quelli che giocano su N tavoli non bluffano
    Su internet ci sono giocatori che, con l'aiuto di software, giocano su moltissimi tavoli contemporaneamente. In genere questi giocatori, per forza di cose, giocano solo quando hanno carte ottime. Questo è risaputo ma, quando questo avversario gioca 2 o 3 mani consecutive, può sorgere il dubbio che esso stia cercando di approfittare dell'aura di timore che inducono le sue giocate. Se gioca fino a 4-6 tavoli magari può anche essere così (ma è difficile) ma se gioca su moltissimi tavoli sta semplicemente attraversando un periodo di carte fortunate...
  15. Se dopo il flop ho solo un progetto meglio non puntare
    Vero, anche se questa non deve essere una regola ferrea: se si pensa che ci siano buone possibilità che gli avversari abbandonino si può anche fare un piccolo rilancio ma in generale è bene aspettare di vedere se il progetto si concretizza prima di puntare...
  16. Contro avversario loose e chip leader, in testa a testa, se dopo il flop voglio difendere la mia mano devo puntare molto più forte del solito
    A volte, dopo il flop, può succedere di ottenere una mano che è solo temporaneamente la migliore (ad esempio con 6 e 8 in mano scendono sul board 2,3 e 8. In questi casi si difende la propria mano facendo una puntata che renda statisticamente non conveniente all'avversario, che ha magari KQ, andare a vedere la carta successiva). Il problema è che per dissuadere un giocatore loose, specialmente se CL, occorre puntare molto più del normale!

Conclusione: La maggior parte dei miei errori hanno origine psicologica. Circa metà di essi derivano dalla sopravvalutazione della mia capacità di lettura dell'avversario (spesso dimenticando l'andamento delle ultime mani). Modestia e prudenza sono auspicabili. L'altra metà deriva dalla frustrazione di non avere carte decenti per un lungo periodo e dal voler quindi strafare quando infine ottengo carte discrete. Pazienza ed equilibrio sono auspicabili. Poi ci sono gli errori degli all-in fatti e chiamati a sproposito: in genere, quando non hanno origine psicologica, dipendono da un'interpretazione errata delle probabilità: AK non equivale a vittoria immediata (contro un modesto 67 le probabilità di vittoria sono circa dell'80%) e spesso si rischia di far decidere la partita da un lancio della moneta...
Infine ci sono gli errori di scarsa esperienza, come la sopravvalutazione di Ax o Kx, ma almeno questi li sto superando...

Non so, in definitiva dovrei cercare di aumentare il mio autocontrollo: ormai i miei errori principali li conosco ma continuo a farli. A scacchi risolsi il problema giocando stando seduto sopra le mani (non avendo così modo di fare qualcosa senza averci pensato prima per bene...) ma nel poker non è così facile...

Nota (*1): L'annotazione “+ volte” significa che ho riportato lo stesso errore, in forma più o meno uguale, molte volte...
Nota (*2): Per sinteticità ho usato una terminologia pokeristica più o meno comprensibile. Comunque la definizione di giocatore loose e tight la riporto perché è essenziale: il giocatore tight è prudente e gioca solo mani buone (coppie servite, AK, AQ e cose di questo genere...); se non lega al flop è facile che abbandoni al primo rilancio. Il giocatore loose invece chiama sempre, non solo con mani discrete (A4 o K9o) ma, specialmente se è chip leader, anche con mani spazzatura; un giocatore di questo tipo difficilmente si farà intimidire da un rilancio.

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