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giovedì 1 luglio 2010

Sogno mattiniero

Una inutile premessa: sono ancora vivo. Ieri sera avevo l'avambraccio super gonfio però, come il saggio aveva previsto, in nottata si è sgonfiato quasi del tutto: diciamo che sono tornato alla situazione di due giorni fa. Il gonfiore è adesso circoscritto alla zona intorno alla pinzatura originaria.

Stanotte ho dormito malino: avevo il braccio fasciato e, soprattutto, la sensazione che il gonfiore si stesse estendendo. In mattinata ho spostato la benda e ho trovato un po' di sollievo. Ho fatto il seguente sogno:

Prima Parte

Sono in una stazione ferroviaria medio/piccola: sono di corsa e devo prendere un treno al volo non sapendo bene nè l'orario nè il binario (*). Allo sportello fortunatamente non c'è quasi fila e, mentre il cliente precedente sta ancora sistemando i soldi nel portafogli, la bigliettaia (era una donna) mi chiede dove devo andare.
Faccio un biglietto per Pisa Aeroporto; già che ci sono le chiedo da quale binario partirà il treno: mi risponde "Dal 10".
Di corsa scendo nella galleria di accesso ai vari binari: il binario 10 è a una estremità della galleria. Raggiungo la rampa di scale che porta in superficie e, appena sbucato fuori, vedo un trenino, di soli due vagoni, che si sta fermando.
Salgo su una carrozza e, con mio stupore, vedo, già seduta, una mia compagna di classe del liceo: Francesca N. (**).
Mi siedo accanto a lei, alla sua destra, e la saluto calorosamente: non mi pare particolarmente invecchiata ma è molto stanca. Per qualche motivo credo che sia un'infermiera e abbia appena terminato il turno notturno.
Francesca mi riconosce e, a sua volta, mi saluta. Subito mi presenta il marito che siede alla sua sinistra. Io ho un attimo di imbrazzo perchè temo di essere stato troppo caloroso. Mi accorgo però che, nè lei nè il marito, ci hanno fatto caso, così mi rilasso. Il marito è un tizio alto e moro che mi rimane subito simpatico.
Stiamo parlando quando, improvvisamente, Francesca tira fuori dalla sua borsa una specie di telecomando, pieno di bottoni e con delle antennine che girano, e me lo avvicina, come per sondarmi...
L'aggeggio inizia a fare dei bip-bip e lei mi chiede cosa tengo sotto il giubbotto: per qualche motivo infatti ho la mia giaccavento stesa sopra di me come se fosse una piccola coperta. In mano stringo una pietra (***) tutta consumata e, dopo un rapido controllo, Francesca mi dice che essa è radioattiva! Io non ci penso nemmeno a gettarla via perchè ci sono affezionato però mi chiedo se, il livello di radioattività, sia pericoloso o meno. Invece di porle esplicitamente questa domanda le chiedo "Con quale frequenza trovi oggetti con questo livello di radioattività?" dando per scontato che, se mi risponde "spesso", significherebbe che la radioattività è comunque bassa. Invece mi rendo conto che Francesca fraintende la mia domanda perchè mi risponde: "In casa non tengo niente di radioattivo"
Poi, siccome è stanca, decide di provare a dormire e si stende sul pavimento della carrozza fra un tavolino apparecchiato (!) e i piedi del marito.
Continuiamo a parlare. Appena ne ho la possibilità ne approfitto per pubblicizzare il mio blog e Francesca, molto incuriosita, dice subito di volerlo vedere. Molto opportunamente, su un lato della carrozza è apparso il mio computer.
Le detto l'indirizzo del blog (facendo pure un po' di confusione perchè ci inserisco un /feedrs/ che non c'è...) e subito appare il mio post del giorno: in primo piano, una foto a tutto schermo di donne nude!
No, niente di zozzo! Si tratta solo di una pubblicità sulla quale ho qualcosa da ridire e infatti, dopo il mio commento, ci sono altre foto meno provocanti; l'ultima, ad esempio, raffigura dei fiori bianchi dalle strane forme, evidentemente fotoritocatti, che sembrano dei manifestanti...


Seconda parte

Sono sempre con lo stesso computer ma da solo e non più sul treno. Sono nella macchina della mamma (****)! Per qualche motivo ci conservo il computer e una macchina fotografica/telecamera digitale. Non sapevo dell'esistenza della telecamera: la studio e scopro che contiene una scheda di memoria da 8Gb che potrebbe farmi comodo. Sono tentato di prendermi la scheda.
La macchina è parcheggiata in una ampia strada in salita con una fila di alberi nel mezzo. Evidentemente c'è stata la pulizia delle strade perchè c'è un sacco di posto libero per parcheggiare. Per qualche motivo so di dover parcheggiare la macchina nella direzione ooposta: arrivo in fondo alla strada e curvo a U tornando su (siamo in salita) per la corsia opposta contromano. Vedo una macchina che sbuca all'inizio della salita e scende nella mia direzione quindi mi affretto a tagliare attraverso gli alberi (molto distanziati fra loro) per tornare sulla corsia corretta.
Una BMW di grossa cilindrata mi sorpassa con una manovra azzardata: sono tentato di suonargli ma poi penso che, guidando in quella maniera, avrà presto la punizione che merita...
Parcheggio. Rifletto e sono preoccupato perchè temo che qualcuno possa rubare gli oggetti preziosi all'interno del veicolo. In particolare penso che gli spazzini, di giorno, hanno la possibilità di accorgersi del contenuto della macchina; poi però mi rassicuro ragionando che essi non hanno modo di sapere che la macchina resterà incostudita per tutta la notte...


Nota (*): si tratta di un tipo di sogno che faccio piuttosto spesso: in genere devo correre in su e giù per la stazione, salire su un treno in movimento, cambiare il treno in una stazione da dove non passiamo ed evitare i controllori perchè ho dimenticato biglietto!

Nota (**): Ho rivisto Francesca N. qualche anno fa, anzi, fu lei a vedermi e a salutarmi! Nel sogno appare, più o meno, come la vidi questa ultima volta...

Nota (***): In casa ho davvero questa pietra (che non porto a giro). È molto ruvida e io la uso per limarmi le unghie inoltre, data la sua dimensione e conformazione, la uso anche come "pallina" anti stress...

Nota (****): In realtà non era la macchina della mamma. Forse assomigliava a un vecchio modello che ella potrebbe aver posseduto ma non ne sono sicuro.

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